La copertura mediatica della pandemia di coronavirus è stata di qualità "relativamente alta". Tuttavia, secondo uno studio, molti media sono stati "insufficientemente critici" nella fase che ha preceduto il lockdown. La relazione sulla qualità dei media nella Svizzera tedesca e francese nella prima metà del 2020, prodotta dall'Istituto Fög dell'Università di Zurigo (UZH), ha evidenziato come in alcuni giorni fino al 70% dei contenuti mediatici ha riguardato il Covid-19.
Raramente un argomento ha ricevuto una copertura così importante. A titolo di paragone, la percentuale di informazioni sul dibattito sul clima "ha superato al massimo il 10% della copertura nell'anno elettorale 2019", nonostante questo tema sia stato dominante in merito alle elezioni federali.
Virologi, epidemiologi e immunologi sono stati gli esperti più ricercati dato che solo tre dei 30 ricercatori che hanno ricevuto la maggiore copertura mediatica sono economisti. "Discipline come la sociologia, la psicologia e le scienze politiche erano fortemente sottorappresentate", ha affermato Mark Eisenegger, direttore del Fög.
Ci sono differenze tra le regioni linguistiche nel modo in cui la pandemia è stata gestita. I media della Svizzera romanda hanno dedicato maggiore attenzione agli aspetti sanitari e alle conseguenze del coronavirus. Ciò si spiega con l'elevato tasso di infezione nella Svizzera romanda, sottolinea l'Istituto Fög. Quelli di lingua tedesca hanno mostrato una maggiore distanza critica nei confronti delle autorità rispetto a quelli della Svizzera romanda.
La discussione sul coronavirus è iniziata un po' prima nei media di lingua italiana, ma molto rapidamente, la pandemia è diventata il tema centrale anche per i media di lingua francese e tedesca.
Che ruolo hanno avuto i media nella pandemia?
Telegiornale 29.07.2020, 14:30
Media e Covid, lo studio
Telegiornale 29.07.2020, 22:00