Credit Suisse ha concretizzato le sue intenzioni di ridimensionare l'investment banking per concentrarsi sulla gestione patrimoniale e la banca universale in Svizzera. Una decisione attesa che ricalca con una decina d'anni di ritardo quella di UBS, che allora con la crisi finanziaria dovette chiedere aiuto alla Confederazione. In quel periodo anche Credit Suisse aveva avuto bisogno di capitali freschi, che già allora aveva trovato nei paesi arabi.
Va detto che nonostante tutti gli sconvolgimenti economici in corso la situazione è più stabile e meno tesa che nel 2008. Comunque Credit suisse si trova adesso a vendere delle attività quando i prezzi sono bassi e questo incide sui costi di questa manovra di ristrutturazione.
Una manovra che scontenta ancora di più gli attuali azionisti che vedono diluita la loro partecipazione nel capitale. Vedremo poi cosa succederà con il personale, perché se anche loro saranno scontenti questo si rifletterà sulla disponibilità dei clienti a rimanere fedeli a Credit Suisse.