I problemi legali sono costati cari a Credit Suisse nel terzo trimestre, con la banca che ha registrato spese per 564 milioni di franchi, di cui 214 legati allo scandalo di corruzione in Mozambico. L'utile netto dell'istituto è stato di 434 milioni di franchi, il 20,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020.
La banca, comunicando i risultati, ha anche annunciato una nuova riorganizzazione, che sarà incentrata sulla gestione dei rischi. L'istituto intende concentrarsi maggiormente sulla gestione patrimoniale, che dall'inizio dell'anno prossimo sarà riunita in un'unica divisione denominata Wealth management a cui saranno allocati 3 miliardi di franchi. Gli effettivi saranno rafforzati del 15% entro il 2024, per arrivare a 500 collaboratori, con l'obiettivo di raggiungere i 1'100 miliardi di patrimoni in gestione entro tre anni, pari a un aumento di 200 miliardi rispetto al livello attuale, secondo quanto comunicato dalla banca.
L'istituto intende anche ridurre le attività di investimento in fondi speculativi, che sono costate miliardi alla banca, come nei casi di Archegos e Greensill.