Bancomat fatti saltare e rapine in Ticino, furgoni portavalori presi d'assalto in Romandia, ma non solo: la criminalità transfrontaliera preoccupa il Nazionale che ha tenuto mercoledì un dibattito urgente. Le soluzioni proposte non sono però concordanti.
In aula sono emerse in particolare le frustrazioni della Svizzera italiana: "Il Ticino non deve diventare il Far West della Svizzera", ha detto il presidente dell'UDC cantonale e sindaco di Monteggio Piero Marchesi. Rocco Cattaneo (PLR) ha dal canto suo auspicato "un maggiore sostegno e un atteggiamento più costruttivo da parte del Consiglio federale".
Facendo indirettamente riferimento alle iniziative dell'UDC contro gli accordi di Schengen e di libera circolazione, Marco Romano (PPD) ha sostenuto che non è rescindendo intese internazionali che queste bande criminali si fermeranno. Non bisogna lasciarsi guidare da singoli episodi, ha invece sostenuto Greta Gysin (Verdi). Come lei anche il Governo, pur non sottovalutando le preoccupazioni della popolazione, ha sottolineato che la delinquenza è in diminuzione. Delle misure sono state prese: Ueli Maurer ha ricordato che sono state installate telecamere ai valichi di confine e anche la "frontiera verde" è meglio sorvegliata. Pure la collaborazione con le autorità di polizia estere, francesi e italiane in particolare, funziona bene.