Il Dipartimento federale degli affari esteri risponde alla pioggia di critiche che, soprattutto sui social media, sono state formulate nei riguardi dell'ambasciatrice svizzera in Iran. Nadine Olivieri Lozano mercoledì ha visitato indossando uno chador nero un santuario della città di Qom. In una presa di posizione il DFAE afferma che questo gesto non costituisce una dichiarazione a favore del governo iraniano.
"L'ambasciatrice ha visitato ieri un'istituzione accademica attiva nel campo del dialogo interreligioso, che permette ai suoi studenti di partecipare a seminari interreligiosi in Svizzera", precisa una nota. "In questo contesto, si è svolta una breve visita a un importante sito religioso", prosegue il dipartimento diretto da Ignazio Cassis, precisando che durante tale visita "è stato rispettato il protocollo di abbigliamento femminile in vigore in loco".
La città di Qom è considerata una roccaforte conservatrice. Il santuario visitato da Olivieri Lozano è il secondo luogo di pellegrinaggio sciita più importante in Iran. La immagini dell'ambasciatrice con indosso un chador nero sono state pubblicate dall'agenzia di stampa ISNA e hanno suscitato le critiche soprattutto degli attivisti iraniani.
"Indossare il velo conservatore è esattamente ciò che non si dovrebbe fare, mentre le coraggiose donne iraniane hanno rischiato tutto per la libertà", ha ad esempio scritto su Twitter l'attrice britannico-iraniana Nazanin Boniadi.
Nella sua presa di posizione, il DFAE ricorda che la Svizzera ha preso ripetutamente e chiaramente posizione sulle violazioni dei diritti umani in Iran. Ha inoltre più volte condannato l'uso della violenza contro i manifestanti. Allo stesso tempo, il dipartimento scrive che il dialogo interreligioso è di grande importanza nel contesto attuale. La Svizzera utilizza tutti i canali disponibili per promuovere il dialogo, anche tra Stati, nel quadro dei suoi buoni uffici.

Notiziario 15.00 del 23.02.2023
Notiziario 23.02.2023, 15:12
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