La Confederazione e i cantoni hanno gestito relativamente bene la prima fase della pandemia da Covid-19, ma alcune misure, come la chiusura delle scuole e il divieto di visite nelle case per anziani, vengono criticate da una valutazione esterna.
L’analisi del centro Interface, fatta su mandato dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), sottolinea che le autorità non erano abbastanza preparate per fare fronte alla crisi e che la gestione, almeno nella prima fase, non sempre è stata ottimale.
Il divieto di visite e uscite per le case per anziani ha avuto un impatto negativo sulla salute degli ospiti, mentre la chiusura delle scuole è stata difficile da gestire per i genitori e gli studenti. Probabili, secondo lo studio, pesanti conseguenze sulla formazione e lo sviluppo di molti bimbi e giovani.
Il sistema sanitario svizzero ha funzionato bene e ha sempre fornito cure di alta qualità, secondo gli analisti, che ritengono però discutibile il rinvio delle operazioni non urgenti deciso da Berna.
Diverse le raccomandazioni indirizzate all’UFSP, in modo che sia più preparato per la prossima crisi. Vanno garantite le risorse necessarie e condotte regolarmente esercitazioni per la gestione delle crisi. L'UFSP dovrebbe anche provvedere affinché i principali attori siano sistematicamente coinvolti nella preparazione delle decisioni e nell'attuazione delle misure, in modo da migliorarne qualità e accettazione.
In caso di pandemia, l'UFSP dovrebbe inoltre partire da un piano più ampio di salute e tenere maggiormente conto degli effetti indiretti delle misure, come quelli sulla salute mentale. Infine, l'UFSP dovrebbe, insieme ai Cantoni e ad altri attori, promuovere e disciplinare in modo vincolante la digitalizzazione e la gestione dei dati nel sistema sanitario.
Due anni di misure Covid
Il Quotidiano 01.04.2022, 21:00