Svizzera

Crypto, indaga la procura federale

Il Consiglio federale ha dato il via libera a un procedimento penale del Ministero pubblico della Confederazione

  • 24 giugno 2020, 15:02
  • 22 novembre, 19:05
02:35

RG 12.30 del 24.06.2020: le spiegazioni di Alan Crameri

RSI Info 24.06.2020, 14:55

  • keystone
Di: ATS/sf 

La procura federale ha avviato un procedimento penale contro la Crypto AG, l'azienda di Steinhausen che sarebbe stata usata per decenni dai servizi segreti americani e tedeschi per spiare oltre 100 Stati. La questione non riguarda però lo spionaggio bensì il sospetto di scorrettezze nelle richieste dei permessi di esportazione per le sue macchine crittografiche.

Come riferito da SRF, venerdì scorso il Consiglio federale ha conferito al Ministero pubblico della Confederazione l'autorità di condurre un procedimento penale.

Il sospetto che nelle domande di esportazione fossero state fornite informazioni false o incomplete è sorto alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), che alla fine di febbraio ha sporto una denuncia penale contro ignoti.

Per decenni, Crypto AG ha fornito a governi e forze armate stranieri macchinari dotati di un meccanismo che presentava alcune falle. E i contenuti dei messaggi potevano dunque essere decrittati. La SECO sostiene che non avrebbe mai rilasciato i permessi se fosse stata a conoscenza del difetto.

La denuncia conto ignoti si riferisce all'articolo 14 della Legge federale sul controllo dei beni utilizzabili a fini civili e militari. Secondo questo articolo, "chiunque, intenzionalmente, in una domanda fornisce indicazioni inesatte o incomplete, determinanti per il rilascio di un'autorizzazione è punito con la detenzione o con la multa sino a un milione di franchi". In casi gravi, tuttavia, la reclusione può arrivare fino a dieci anni e in via accessoria la multa fino a cinque milioni.

La vicenda di Crypto AG è diventata di dominio pubblico all'inizio di febbraio, in seguito a indagini giornalistiche della televisione svizzero tedesca SRF, della TV germanica ZDF e del quotidiano americano Washington Post.

La Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCdG) del Consiglio nazionale e degli Stati ha iniziato una propria indagine pochi giorni dopo che queste attività sono diventate note. In tal modo questa autorità suprema (sorveglia l'attività della protezione dello Stato, dei servizi di spionaggio e dei settori che devono rimanere segreti per non causare un grave danno agli interessi nazionali) intende chiarire chi in Svizzera sapeva cosa e quando.

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