La Posta e gli operatori telefonici ed internet dovranno conservare per al massimo sei mesi i dati che permettano di risalire alle conversazioni fra criminali. Lo ha deciso il Consiglio nazionale, eliminando una divergenza con gli Stati nell'ambito della revisione della legge sulla corrispondenza e sul traffico di telecomunicazioni. Finora, la Camera bassa aveva insistito su un termine di un anno.
I lavori di oggi, giovedì, hanno portato all'eliminazione anche di altri disaccordi fra i due rami del Parlamento. Ne rimane solo uno, sull'obbligo o meno di conservare i dati su suolo elvetico. PPD, PLR e PBD non ritengono necessaria questa disposizione, perché indipendentemente da dove si trovano i server, le aziende che operano in Svizzera sono tenute a rispettare la legislazione elvetica. Il dossier torna quindi alla Camera dei cantoni.
pon/ATS