Le domande di asilo in Svizzera sono ulteriormente scese del 15% lo scorso anno. In totale, nel 2018, ne sono state inoltrate 15'255, il numero più basso da 11 anni. Secondo le previsioni della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM), le cifre nel 2019 dovrebbe rimanere simili, con circa 15'500 nuove richieste. Tuttavia, la situazione a livello internazionale resta instabile. In Turchia, per esempio, vivono più di 3 milioni di profughi siriani.
La diminuzione delle richieste, secondo quanto riferito dal direttore della SEM, Mario Gattiker, si spiega con il cambiamento delle rotte di arrivo dei migranti e col fatto che le procedure di decisione in Svizzera sono molto più rapide rispetto ad altri paesi, per cui molti non scelgono la Confederazione per il rischio di vedersi costretti ad abbandonare rapidamente il paese.
Sono sempre meno i migranti che dopo aver attraversato il Mediterraneo sbarcano in Italia. Ora è prediletta la via che attraversa Marocco e Spagna. I principali paesi di provenienza dei richiedenti l'asilo restano Eritrea, Siria e Afghanistan. Entro la metà di quest'anno, la SEM dovrà passare in rassegna le domande di 2'800 eritrei. Si dovrà dare priorità a famiglie e minori - spiega la segreteria - assicurando rapidamente supporto giuridico e permettendo l'integrazione a coloro che possono restare in Svizzera. Nel 2016 sono state inasprite le regole per quel che riguarda l'Eritrea: ora non è più sufficiente dimostrare di aver lasciato illegalmente il paese. Per questo si stima che il 10% circa dei richiedenti sarà rispedito nello Stato africano.