Svizzera

Disabili discriminati ai bagni

Struttura termale appenzellese sanzionata - Prima sentenza su un caso del genere in Svizzera

  • 21 marzo 2017, 13:08
  • 23 novembre, 06:22
I cinque ragazzi non vennero lasciati entrare

I cinque ragazzi non vennero lasciati entrare

  • foto d'archivio keystone

I bagni Unterrechstein di Grub, nel cantone di Appenzello Esterno, hanno discriminato cinque bambini disabili ai quali nel 2012 avevano rifiutato l'accesso perché avrebbero messo a disagio gli altri clienti. In seguito a fallite sedute di conciliazione, le associazioni Égalité handicap, Insieme, Procap e Pro Infirmis avevano deciso di sporgere denuncia e ora è giunta la sentenza che dà torto allo stabilimento termale. La legge federale in materia, sancisce il tribunale cantonale, è stata violata. La struttura dovrà pagare le spese processuali (4'500 franchi) e 34'000 franchi di indennizzo alle associazioni querelanti, a meno che il verdetto, non ancora passato in giudicato, venga ribaltato da un'istanza superiore.

Secondo le organizzazioni in favore dei disabili, si tratta della prima sentenza di questo genere in Svizzera. "Speriamo in un forte segnale a livello nazionale", si legge in una presa di posizione. Non ci saranno conseguenze invece in sede di giustizia civile: nessuno dei giovani penalizzati si era mosso per ottenere un risarcimento.

"La sentenza non era scontata dal punto di vista giuridico", ha detto alla RSI Martin Boltshauser, responsabile del servizio legale e co-direttore di Pro Cap. "Ci sono anche motivi validi per rifiutare l'entrata a qualcuno, ad esempio se la struttura è già piena. Si tratta quindi di ricostruire un colloquio alla cassa, ad anni di distanza... non è così facile." "Uno sbaglio può capitare" - continua Boltshauser - non ogni caso deve finire in tribunale, ci si può scusare e tutto finisce lì".

Il responsabile giuridico di Pro Cap comunque mette in chiaro: i disabili non pretendono più diritti degli altri: "Se in un bagno termale vi sono zone destinate al silenzio, allora chiunque non è capace di stare tranquillo - disabile o no - deve restar fuori. È discriminazione quando una persona handicappata viene esclusa perché potenzialmente disturba... mentre anche chi - senza handicap - potrebbe in teoria disturbare, viene fatto entrare".

pon/ATS/RG

Ti potrebbe interessare