Il Consiglio federale si è pronunciato contro un ipotetico divieto dei voli interni (come il Ginevra-Zurigo o il Lugano-Zurigo). Due mozioni in merito sono state presentate per lottare contro il cambiamento climatico dalle consigliere nazionali Samira Marti, socialista di Basilea Campagna, e Lisa Mazzone, verde ginevrina. Il Governo afferma che se le linee fossero abolite, i passeggeri in transito prenoterebbero comunque un volo a destinazione di un altro aeroporto all'estero e nel caso del Ticino tenderebbero a partire da Milano.
Qualora il collegamento Lugano-Zurigo venisse vietato, non è escluso che altre compagnie aeree proporrebbero voli in partenza da Lugano-Agno a destinazione di un hub diverso da Zurigo-Kloten. Il Consiglio federale non si attende pertanto da un eventuale divieto dei voli nazionali un significativo risparmio di CO2 e neppure una riduzione del carico di inquinanti e dell'inquinamento fonico, come chiedevano le due autrici delle mozioni.
L'Esecutivo spiega ancora che "in mancanza di collegamenti diretti, i passeggeri che prenotano un volo in partenza da Ginevra-Cointrin o Lugano-Agno riescono a raggiungere, via Zurigo, la propria destinazione finale". Infatti, l'85% dei passeggeri indigeni prosegue dalla città sulla Limmat con un volo di coincidenza. Solo "il restante 15% effettua un puro volo interno".
Il Consiglio federale giudica infine poco probabile che sistemi di propulsione alternativi e concorrenziali saranno disponibili a breve e medio termine. Secondo il Governo, non sussiste quindi alcun motivo per prevedere un divieto dei voli interni, che sarebbe tolto una volta che aerei meno inquinanti fossero disponibili, come chiedeva Samira Marti.