Dopo Mathis trovati accorgimenti per la sicurezza

Poco più di un anno fa aveva fatto notizia in Svizzera il deragliamento quasi simultaneo di due treni, nel canton Berna, a causa del forte vento. Ora i trasporti pubblici locali, compresi quelli della capitale, hanno tratto le dovute conclusioni dal doppio incidente, prendendo una serie di misure preventive. Anche se, ovviamente, il rischio zero non esiste.

La forte zona depressionaria che lo scorso anno aveva colpito la Svizzera, ribattezzata Mathis e che aveva causato oltre a danni ingenti anche il ferimento di una quindicina di persone,  aveva portato con sé forti raffiche di vento che avevano raggiunto anche i 130 km/h. La tempesta aveva causato, nel mese di marzo, il deragliamento di due treni, quasi nello stesso momento, in due diverse zone del canton Berna.

Oggi nel canton Berna, così come nella capitale federale, la situazione è diversa. In città, per esempio, l’azienda di trasporti pubblici Bernmobil ha deciso di installare degli anemometri, strumenti che rilevano la velocità del vento, nei due punti più esposti alle raffiche: due ponti in pieno centro. L’idea - si legge sulla stampa locale - è fermare i tram prima che attraversino i ponti, in caso di parametri preoccupanti. Concretamente, con venti al di sopra dei 90 chilometri orari i mezzi potranno viaggiare al massimo a 10 chilometri all’ora. Con venti che superano i 100 chilometri orari, invece, l’esercizio andrà interrotto e si dovrà ricorrere a dei bus.

Anche le due aziende di trasporti pubblici regionali colpite l’anno scorso dal duplice incidente sono nel frattempo corse ai ripari, in parte con sistemi analoghi. E, forse, faranno scuola anche al di fuori dei confini cantonali: dal 1996 si contano infatti in Svizzera - al di là dei due incidenti l’anno scorso - almeno altri tre casi di deragliamento per vento forte: uno in Appenzello Interno, nel 2007, e due sempre nel canton Berna, nel 1996 e nel 2018.