La pubblicazione del “Rapporto sul progetto pilota per la storia degli abusi sessuali nel contesto della Chiesa cattolica romana in Svizzera dalla metà del XX secolo”, in cui sono documentati più di mille casi, ha provocato un esodo di fedeli. Raphael Meyer, da meno di tre mesi presidente del consiglio sinodale, ha spiegato alla RSI che in due settimane hanno già lasciato la Chiesa (la più grande della Svizzera) 778 dei poco più di 360’000 fedeli. E si tratta solo dei dati di quattro grandi comuni: Zurigo, Winterthur, Uster e Dübendorf. Una tendenza all’uscita c’era già prima, ma il ritmo ha accelerato di sei volte. Di questo passo, “entro fine anno 16’000 persone potrebbero abbandonare la comunità”.
E cifre importanti si registrano anche in altri cantoni della Svizzera tedesca: a Basilea e Lucerna centinaia di fedeli delusi hanno lasciato la Chiesa, a San Gallo sono 140.
Questo ha un riflesso anche sulle finanze. Il proseguimento di attività sociali, formative e culturali potrebbe essere a rischio. Meyer si dice convinto che la ricetta per contrastare questa tendenza e riconquistare fiducia e credibilità sia necessario puntare su trasparenza e cambiamento culturale.
Un tribunale ecclesiastico penale per gli abusi sessuali
Telegiornale 23.09.2023, 20:31