Dal Ticino potrebbe presto arrivare un nome per la successione di Viola Amherd in Consiglio federale. Domenica infatti si riunirà l’Ufficio presidenziale (UP) della sezione cantonale del Centro: un momento di confronto da cui, appunto, potrebbe scaturire un nome. Potrebbe. O anche no.
RG 12.30 del 24.01.25 - Il servizio di Marcello Ierace
RSI Info 24.01.2025, 12:26
Contenuto audio
“Bisogna valutare due aspetti”, premette il presidente della sezione cantonale del partito Fiorenzo Dadò. “Il primo: l’opportunità o meno di presentare una candidatura ticinese. Secondo: se questa candidatura ha almeno una minima chance di essere tenuta in considerazione”.
“Bisogna essere realisti. Presentare candidature tanto per presentarle ha poco senso. Attualmente in Consiglio Federale c’è già un ticinese. E non s’è mai visto che ce ne fossero due. Dunque, un altro ticinese in Governo? Forse non è impossibile, ma è molto difficile”, prosegue Dadò.
Il presidente del Centro Gerhard Pfister non ha escluso a priori una doppia presenza ticinese. “Fa piacere. Ma l’elezione - aggiunge Dadò - spetta all’Assemblea federale, non a Pfister. E sappiamo come vanno queste cose. Sappiamo che ci sono gli svizzero-tedeschi che ci tengono particolarmente a essere fortemente rappresentati. E quindi benvengano i buoni auspici, ma bisogna essere realisti”.
Torniamo ai nomi. Fabio Regazzi si è detto restio, in pole position ci sarebbe dunque Filippo Lombardi. Ma si fa anche il nome di Marco Romano. “Personalmente ne ho già discusso con Regazzi. Diciamo che le carte sono ancora relativamente aperte, con il suo nome, ma soprattutto con altri nomi”, conclude Fiorenzo Dadò.