Sono passati 70 anni dal massacro di Rechnitz, una strage di ebrei poco conosciuta al confine orientale dell’Austria che ha legami con la Svizzera e il Ticino. Nella notte tra il 24 e il 25 marzo del 1945 i nazisti che uccisero almeno 180 prigionieri erano infatti ospiti di una festa nel locale castello organizzata dalla contessa Margit Batthyany Thyssen, che dopo la guerra si trasferì a Villa Favorita, sul lago di Lugano.
Secondo una ricostruzione dei fatti del 2007, pubblicata su diversi giornali, la contessa aveva organizzato la festa, compreso il massacro finale degli ebrei che erano tenuti prigionieri nella villa.
Sacha Batthyany, pronipote della contessa e giornalista al Tages Anzeiger, da allora studia la questione e sostiene una versione dei fatti diversa. Nel corso della serata organizzata dalla contesa sarebbe arrivato un convoglio ferroviario carico di ebrei ungheresi, così come l’ordine di ucciderli. Un gerarca nazista avrebbe allora preso con sé alcuni ospiti per portare a termine il massacro.
La vicenda ha pure ispirato lo spettacolo teatrale "L'angelo sterminatore", della premio Nobel per la letteratura Elfriede Jelinek, in cartellone ormai da 5 anni allo Schauspielhaus di Zurigo.
RG