Svizzera

Ecco che fine ha fatto il voto elettronico

Il progetto è stato sospeso nel 2019 a causa di una falla di sicurezza - Attualmente il sistema sviluppato dalla Posta viene testato da hacker di tutto il mondo

  • 20 agosto 2022, 07:21
  • 20 novembre, 15:15
Votare con un semplice clic

Votare con un semplice clic

  • Keystone
Di: Patrick Stopper 

Partecipare alla democrazia elvetica con un semplice clic? In Svizzera il voto elettronico è stato sperimentato per oltre quindici anni in diversi cantoni, dove sono state svolte più di 300 prove. Ma nel 2019 la scoperta di una falla di sicurezza ha spinto il Governo federale a sospendere il progetto.

Il voto elettronico è però ritenuto fondamentale, in particolare per i cittadini svizzeri residenti all'estero: tale strumento permette infatti di prendere parte alla vita democratica del paese di origine senza il rischio di ritardi dovuti al trasmissione del voto per posta. Se ne parla, fino a domenica 21 agosto a Lugano, nell'ambito del 98esimo congresso della cosiddetta Quinta Svizzera.

03:20

La quinta Svizzera a congresso

Il Quotidiano 16.08.2022, 21:00

Cos'è successo nel 2019?

All'inizio del 2019 il voto elettronico era utilizzato in dieci cantoni. All'epoca erano disponibili due sistemi: quello sviluppato in proprio dal Canton Ginevra (che però aveva previsto di abbandonarlo) e quello della Posta Svizzera (che aveva avviato una collaborazione con la società spagnola Scytl). Il voto elettronico è stato sospeso a causa di una falla di sicurezza individuata nella piattaforma della Posta.

Una falla nel sistema di verifica

La Posta aveva avviato un test di penetrazione relativo a un nuovo sistema di voto elettronico. Nell'ambito del test, nel marzo 2019 alcuni ricercatori avevano rilevato una falla di sicurezza: si trattava di una lacuna che avrebbe potuto essere utilizzata per manipolare i voti senza che questo potesse essere dimostrato.

01:54

Il Governo sospende il voto elettronico

Telegiornale 27.06.2019, 22:00

L'errore era già stato individuato nel 2017 - come aveva comunicato la Posta nel marzo del 2019 - tuttavia "la correzione non era ancora stata applicata completamente dal partner di tecnologia Scytl".

Fatto sta che in seguito "alle gravi falle nel codice sorgente", la Confederazione ha deciso di rinunciare "per il momento" al passaggio del voto elettronico all'esercizio ordinario.

E ora?

All'inizio del 2020, la Confederazione ha avviato la riorganizzazione della fase sperimentale, che nel luglio 2022 è sfociata nell'entrata in vigore di nuove basi legali. Basi legali che "rafforzano i requisiti di trasparenza e prescrivono il coinvolgimento del pubblico e degli specialisti".

Il Governo federale ha quindi stabilito che alle prove di voto elettronico possono partecipare al massimo il 30% dell'elettorato cantonale e al massimo il 10% di quello nazionale. Tali limiti non valgono per gli svizzeri all'estero e gli aventi diritto di voto con disabilità, che "rappresentano gruppi target speciali del voto elettronico".

Il progetto di e-voting è nelle mani della Posta

Il progetto di e-voting è nelle mani della Posta

  • Keystone

Alcuni cantoni prevedono di riprendere dunque le prove con il sistema della Posta Svizzera. Tali prove dovrebbero poter iniziare verso la fine del 2022. "Speriamo che tra il 2023 e il 2024 il sistema sarà progressivamente diffuso, in modo che per le elezioni federali del 2027 tutti possano votare in elettronico" ha di recente detto ai microfoni della RSI Filippo Lombardi, presidente dell'Organizzazione degli svizzeri all'estero.

Attacchi hacker in corso

La Posta sta conducendo, fino al prossimo 2 settembre, un test d'intrusione: hacker da tutto il mondo hanno la possibilità di attaccare l'infrastruttura alla base del futuro sistema di voto elettronico. Coloro che individueranno falle di sicurezza confermate saranno premiati con un compenso fino a 30'000 franchi. L'obiettivo è di sviluppare un sistema efficace, stabile e sicuro.

Gli effetti sulla partecipazione al voto

Non è chiaro se l'introduzione del voto elettronico possa portare a un aumento del tasso di partecipazione alle votazioni. "In linea di principio - sottolinea la Confederazione - si presume che una modalità di voto aggiuntiva ne sostituisca un'altra e che il fattore determinante per la partecipazione rimanga l'oggetto stesso posto in votazione". Il voto elettronico dovrebbe però "agevolare l'accesso all'esercizio dei diritti politici" e dovrebbe "impedire un'ulteriore diminuzione della partecipazione al voto".

Con lo stop all'e-voting, sarebbe comunque calata la partecipazione da parte dei cittadini svizzeri residenti all'estero. Come di recente riferito da Swissinfo, nel Canton Ginevra è scesa dal 36 al 27%.

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