L'età di pensionamento delle donne passerà a tappe dai 64 ai 65 anni a partitre dal 2025 per effetto della riforma AVS21 approvata dal popolo nel settembre scorso. Questo era già noto. Il Consiglio federale - preso atto dei risultati della procedura di consultazione - ha fissato mercoledì i dettagli dell'applicazione del testo, che entrerà in vigore dal 1° gennaio del 2024.
Coloro che sono nate fra il 1961 e il 1969 beneficeranno del regime transitorio, che si tradurrà in un supplemento di rendita (o in una detrazione minore in caso di pensionamento anticipato). Questo - è stato stabilito - verrà determinato sulla base del reddito annuo medio conseguito fino all'età di riferimento, sarà fisso per tutta la durata della vita e dipenderà anche dal lasso di tempo durante il quale l'assicurata ha versato contributi.
Fra le modifiche di ordinanza necessarie vi sono anche quelle che disciplinano proprio le conseguenze dell'anticipazione, che in futuro sarà possibile pure su base mensile, e le opzioni a disposizione di quanti e quante invece rinvieranno l'abbandono dell'attività lucrativa e i cui contributi versati dopo i 65 anni potranno portare a un aumento delle rendite.
La riforma consentità infatti una maggiore flessibilità: tra i 63 e i 70 anni gli assicurati potranno decidere liberamente il momento in cui riscuotere la rendita e potranno pure ridurre gradualmente il loro grado d’occupazione grazie alla possibilità di incassare solo una parte di essa.