Due specialisti del Politecnico di Losanna (EPFL) e dell'Ospedale universitario del canton Vaud (CHUV) hanno completato una nuova, significativa tappa nei loro sforzi volti a ridare la mobilità ai paraplegici.
Nel 2018 avevano fatto il giro del mondo le immagini di un paziente, divenuto paraplegico dopo una lesione del midollo spinale causata da un infortunio sportivo, mentre lasciava la sedia a rotelle per tornare a camminare con l'ausilio di un deambulatore. La riattivazione del midollo spinale grazie a stimolazioni elettriche stava così fornendo le prime prove della sua pertinenza ed efficacia.
Un paziente sottoposto al nuovo impianto di elettrodi torna a camminare, con l'aiuto di un deambulatore, nelle strade di Losannna
Ora, come riferito da un comunicato, nuovi eccezionali progressi sono stati raggiunti dal lavoro delle équipe di Grégoire Courtine, neuroscienziato del Politecnico e di Jocelyne Bloch, neurochirurga dello CHUV. Grazie allo sviluppo di elettrodi perfezionati per stimolare la regione del midollo spinale che controlla i muscoli del tronco e delle gambe, e ad un nuovo software legato all'intelligenza artificiale, tre persone con lesioni integrali del midollo spinale sono ora in grado di camminare al di fuori degli ambulatori.
Stimolazione del midollo spinale e recupero della capacità motoria: il video esplicativo diffuso dal Politecnico federale di Losanna (in inglese e con sottotitoli in francese)
"I nuovi impianti che collochiamo sotto le vertebre, a contatto col midollo spinale, sono in grado di modulare i neuroni che regolano l'attività di gruppi muscolari precisi", spiega Grégoire Courtine. In tal modo è possibile "attivare il midollo spinale come farebbe normalmente il cervello per stare in piedi, camminare, andare in bicicletta o nuotare", aggiunge lo studioso.
"La chiave di questi progressi", sottolinea Jocelyne Bloch, consiste "nel poter inserire un impianto più lungo e più largo, con elettrodi disposti in modo da farli coincidere precisamente con le radici nervose del midollo spinale, che ci consentono di accedere ai neuroni che controllano i muscoli. Questo permette maggiore selettività e precisione nel controllo delle sequenze motorie associate a ogni attività", spiega la neurochirurga.
Tornare a muoversi grazie all'impianto di elettrodi
Telegiornale 07.02.2022, 21:00
Uno dei pazienti, Michel Roccati, un italiano affetto da completa paraplegia dopo un incidente con la moto, è stato sottoposto a questo impianto di elettrodi nel 2020. "All'inizio, dopo l'intervento, ero già in grado di muovere i muscoli. E i primi passi sono stati veramente incredibili, insperati", ha dichiarato ai media. "Mi alleno enormemente da diversi mesi e fisso i miei obiettivi. Posso anche salire e scendere le scale e penso di poter percorrere un chilometro entro primavera", afferma. "Non ci sono miracoli e il riadattamento è un elemento importante", precisa Grégoire Courtine. Inoltre ci sono anche differenze a seconda del tipo di lesione, dell'età e della motivazione dei pazienti.
I ricercatori intendono ora far convalidare la loro tecnologia nel quadro di grandi studi clinici. Con l'obiettivo di renderla disponibile a tutti entro alcuni anni.