Il ministero pubblico della Confederazione, martedì al Tribunale penale federale a Bellinzona, ha proposto una pena di sette anni e mezzo di prigione contro due dei quattro imputati iracheni, accusati, tra le altre cose, di aver pianificato un attentato per conto del sedicente Stato islamico (IS). Per gli altri due sono stati chiesti due anni e mezzo e cinque anni di prigione.
Nel corso del procedimento, ha detto la procuratrice, tutti hanno costruito “un castello di menzogne”. L’imputato principale, in sedia a rotelle, da parecchi anni faceva già parte di un gruppo terroristico in Iraq dal quale sarebbe poi nato l’IS e con il quale avrebbe mantenuto contatti anche dopo il suo arrivo nella Confederazione.
Gli imputati avrebbero agito come una cellula di coordinamento, facendo propaganda, dando istruzioni e fornito consigli. Avrebbero anche aiutato altri membri dell’IS a raggiungere l’Europa.
I due principali imputati hanno manifestato disprezzo per la Svizzrea, malgrado uno di loro abbia ricevuto anche parecchie cure nel canton Lucerna.
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