La Confederazione, in qualità di proprietario unico (o quasi), di Posta, FFS, Skyguide, RUAG, SIFEM e Identitas, vuole rafforzare le proprie possibilità di definire e limitare le remunerazioni dei vertici delle ex regie federali, da anni al centro di polemiche. Il Consiglio federale mercoledì ha deciso di intervenire nel settore dotandosi degli strumenti per esercitare diritti pari a quelli degli azionisti delle società anonime quotate in borsa previste dall’ordinanza contro le retribuzioni abusive.
Per raggiungere l’obiettivo vengono posti precisi limiti alla componente variabile dello stipendio (il cosiddetto bonus) dei membri di direzione e alle prestazioni accessorie loro riconosciute. La prima non potrà superare il 50% della parte fissa. Le seconde, invece, non potranno essere oltre il 10%.
Inoltre, nel corso del 2018 si procederà alla modifica degli statuti delle sei società federali affinché l’assemblea degli azionisti possa fissare un limite massimo alla retribuzione dell’organo di direzione superiore, del presidente e dei vertici operativi.
Diem/ATS
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