Svizzera

Famiglie bloccate in aeroporto

Alcuni curdi richiedenti l'asilo vivono da settimane nello scalo di Zurigo in attesa delle decisioni delle autorità elvetiche

  • 27 ottobre 2018, 14:35
  • 22 novembre, 23:55
01:58

RG 12.30 del 27.10.18; il servizio di Paola Latorre

RSI Info 27.10.2018, 14:35

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Di: RG/Paola Latorre/eb 

Alcune famiglie curde con figli vivono da diverse settimane dentro l'aeroporto di Zurigo. Sono arrivate in Svizzera dalla Turchia, dall'Iraq e dalla Siria e a Kloten hanno chiesto asilo. Ma le autorità elvetiche hanno deciso di non entrare in materia e vorrebbero rinviarle verso il Sudafrica, primo paese di passaggio.

Per due famiglie, l'attesa nella zona di transito dell'aeroporto di Zurigo - soprannominata "terra di nessuno" perché si trova in Svizzera pur non facendone parte ufficialmente - è durata 50 giorni, e proprio venerdì sono state trasferite in un centro per richiedenti l'asilo del cantone. Bloccate all'aeroporto, però, ci sono ancora 15 persone, tra cui il giornalista curdo Mustafa Mamay e anche una famiglia con tre bambini che aspetta da circa tre settimane.

"L'aspetto decisivo è che queste persone non sono arrivate in Svizzera: sono arrivate alla frontiera senza permesso né visto e hanno poi chiesto asilo. La legge stabilisce che chi chiede asilo all'aeroporto deve essere trattato sul posto secondo la cosiddetta procedura aeroportuale", ha spiegato Lukas Rieder della Segreteria di Stato per la migrazione.

La legge dice anche che le persone possono essere trattenute nella zona di transito per un massimo di 60 giorni, cosa che può accadere se i rifugiati fanno ricorso contro una decisione negativa, di non entrata in materia e di rinvio. In questo caso, le autorità elvetiche vogliono rispedire i 15 profughi nel primo paese di transito, il Sudafrica, ritenuto sicuro.

Su questo punto, Alain Bovard di Amnesty International non è d'accordo. "In materia di asilo il Sudafrica non è un paese sicuro: non c'è nessuna garanzia che ci sarà una procedura d'asilo completa e corretta. Le persone senza documenti in genere non hanno nessuna possibilità di vedere la loro richiesta accettata e sono rispedite al paese d'origine".

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