L’organizzazione Alzheimer Svizzera chiede misure politiche per uniformare e regolamentare il lavoro di assistenza e cura non retribuito dei familiari delle persone affette da demenza. Un lavoro che riduce notevolmente i costi sanitari, svolto da personale che, se non specializzato, dovrebbe anche disporre di una formazione di base.
Secondo uno studio sui costi delle demenze, queste malattie causano costi complessivi pari a 11 miliardi di franchi all’anno. Quasi la metà (il 47%) sono sostenuti dai familiari attraverso un lavoro non retribuito spesso sottovalutato, che va ad alleggerire l’onere del sistema sanitario, indica in una nota Alzheimer Svizzera.
In alcuni casi, l’assunzione di parenti presso un’organizzazione di cure a domicilio può rappresentare una buona soluzione. Tuttavia, non risolve il problema del risarcimento per i servizi di assistenza.
Se i familiari di persone affette da demenza vengono assunti, occorre garantire che il loro impiego non diventi un “modello di business” per compensare la carenza di specialisti. Inoltre, devono disporre di un contratto di lavoro vincolante con una retribuzione equa, che garantisca anche una tutela legale. L’associazione denuncia pure il marketing “aggressivo” sul tema portato avanti da certe organizzazioni Spitex.
Le condizioni di impiego dovrebbero essere standardizzate e regolamentate in modo trasparente in tutto il Paese, riassume Alzheimer Svizzera. La politica dovrebbe quindi attivarsi per finanziare le opzioni di sgravio e compensare i familiari curanti che si trovano in una situazione di svantaggio professionale a causa delle loro responsabilità di assistenza.