Farmaci per dimagrire, il mercato fa gola a Roche

Il mercato dei farmaci per perdere peso fa gola a Roche che si appresta a lanciare un suo prodotto. Giovedì mattina c’é stato l’annuncio, a margine della presentazione dei dati semestrali. Il gigante svizzero del farmaco ha detto che lo sviluppo del prodotto di nuova generazione è a buon punto.

Questi medicinali sono soprattutto un affare d’oro per le case farmaceutiche. Si chiamano Wegovy o Saxenda e sono prodotti dalla danese Novo Nrdisk (la società europea con la maggiore capitalizzazione in borsa. Dello stesso produttore c’è pure Ozempic. Sono stati pensati quasi tutti per il diabete, ma il loro impiego è cresciuto soprattutto in campo dimagrante. Perché fanno sperare anche chi ha fallito con diete e altri metodi più tradizionali.

Con 29,8 miliardi di franchi di fatturato nel primo semestre, di cui 22,6 nel ramo farmaceutico, Roche punta a una crescita del 5% nel 2024. Ci sono però settori, come quello diagnostico, in contrazione dell’1% a 7,2 miliardi. Questa divisione aveva vissuto un vero e proprio boom ai tempi del Covid grazie ai test. Anche per questo si punta a mercati mai frequentati. Il CEO Thomas Schinecker ha spiegato perché il nuovo farmaco dimagrante ha buone chance per sfidare la concorrenza: “Da un canto le molecole del nostro prodotto si legano meglio all’insulina e riusciamo così ad ottenere un effetto migliore e quindi una maggiore perdita di peso rispetto agli altri prodotti sul mercato. Inoltre il nostro medicinale verrà somministrato per via orale questo facilita la produzione e la distribuzione, cosa che ci permetterà di aiutare molte più persone”.

La domanda è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni, in Svizzera anche grazie al fatto che è coperta dalla Cassa malati in determinati casi. Il direttore del centro per la cura dell’adiposi dell’ospedale universitario di Zurigo ritiene giustificata la presa a carico dei costi: “Per delle persone con un grave problema di sovrappeso e malattie che ne derivano, questi medicinali sono indicati e giustificati e aiutano anche a evitare dei costi futuri per le terapie necessarie”.

La corsa al medicinale migliore per curare la malattia del benessere è aperta. Ad ingrassare, di sicuro, saranno i portafogli degli azionisti.