La riforma della protezione civile si allontana da quella voluta dal Governo: dopo l'esame del Nazionale, è toccato lunedì anche al Consiglio degli Stati, in apertura di sessione, e la Camera alta ha confermato il rifiuto del modello della cosiddetta "ferma continuata", possibile invece per il militari. I 245 giorni di servizio non potranno dunque essere effettuati in un unico periodo, ma spalmati su un periodo di obbligo che andrebbe al più presto dai 18 fino al massimo ai 36 anni.
Bocciata anche la proposta di Olivier Français (PLR/VD) di convocare gli attivi in caso di catastrofi all'estero che tocchino le infrastrutture fondamentali del paese colpito.
Rispetto a quanto stabilito dai deputati in giugno, è stata introdotta una divergenza (sulla quale si dovrà tornare a dibattere) riguardo ai contributi per i rifugi privati. Claude Hêche (PS/JU) si è opposto invano a una misura che rischia di mettere a carico della collettività costi che non sono pubblici, come per esempio quelli di chi si serve del rifugio in casa propria per conservare del vino.
Riforma sulla protezione civile
Telegiornale 09.09.2019, 21:59