Il Consiglio federale non avrebbe dovuto interrompere i negoziati sull'accordo quadro con l'UE senza il consenso del Parlamento; la decisione presa è quindi incostituzionale. È questa la conclusione di una perizia del rinomato esperto legale Thomas Cottier, professore di diritto europeo all'Università di Berna. Lo rivela la SonntagsZeitung.
La decisione del Consiglio federale non è stata "solo la rottura di un negoziato specifico, ma una decisione fondamentale sulla politica europea e sulla definizione della rotta per la Svizzera". La Costituzione federale richiede che tali decisioni siano prese "congiuntamente e con il voto dell'Assemblea federale". Il Parlamento ha quindi non solo il diritto, ma "il dovere" di correggerlo. Gli strumenti per farlo sono ad esempio l'iniziativa parlamentare o una commissione parlamentare d'inchiesta (CPI).
Infine, sempre secondo la perizia di Cottier, il Consiglio federale ha negato al popolo il diritto democratico di un referendum diretto e quindi la possibilità di decidere da solo su una questione così importante.