Svizzera

"Gli aumenti salariali del 2022 non bastano"

Secondo Travail.Suisse, il miglioramento non compensa il rincaro dei prezzi - Nel settore sanitario "si va avanti con la politica dei cerotti"

  • 20 dicembre 2021, 13:15
  • 20 novembre, 19:00
01:53

RG 12.30 del 20.12.2021 La corrispondenza di Mattia Serena

RSI Info 20.12.2021, 13:48

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Di: eb/ATS 

Per molti dipendenti, i salari nel 2022 aumenteranno, ma non abbastanza, se si considerano la ripresa economica e la crescita dei prezzi. A sostenerlo è Travail.Suisse, sottolineando la difficoltà dei negoziati salariali condotti. "L'economia svizzera ha registrato una ripresa senza precedenti dopo il 2020, primo anno di pandemia. Allo stesso tempo l'inflazione è aumentata", afferma l'organizzazione sindacale in un comunicato stampa diffuso lunedì.

Secondo il responsabile della politica economica, Thomas Bauer, "troppi datori di lavoro si rifiutano di trasferire i loro profitti sotto forma di salari più alti ai loro dipendenti. Questo è un affronto nei confronti del collaboratori, soprattutto in considerazione del loro maggiore impegno durante la pandemia. Questo comportamento mette in pericolo la ripresa economica".

Andando a guardare i singoli settori, nell'industria gli accordi salariali sono migliori rispetto all'anno passato, ma restano comunque deboli se confrontati con il quadro di ripresa complessiva che coinvolge il settore, osserva Travail.Suisse. In alcuni comparti dell'artigianato, gli aumenti saranno superiori all'inflazione.

Nei settori dei trasporti, della logistica e dell'amministrazione federale, i risultati sono sufficienti, ma si potrebbe fare di più. I dipendenti del servizio pubblico hanno avuto molto da fare in questo periodo di crisi, e sono "tesi come mai prima d'ora", dichiara la co-presidente di transfair Greta Gysin, che chiede un "riconoscimento politico". I negoziati sono ancora in corso in questi settori. La consigliera nazionale ticinese (Verdi) ha menzionato diversi problemi, come Swisscom, che sta ristrutturando e delocalizzando, e il budget per i dipendenti federali messo in discussione dal Parlamento.

Nel settore sanitario, invece, l'organizzazione sindacale parla di "politica dei cerotti" con aumenti salariali per lo più individuali invece che generali. La situazione è invece del tutto insoddisfacente nel settore delle costruzioni. Marco Geu di Syna denuncia il secondo blocco consecutivo dei salari come "catastrofico, anche se il settore è in piena espansione e lamenta una carenza di lavoratori qualificati".

In conclusione, Travail.Suisse chiede che ci sia una compensazione automatica degli aumenti salariali rispetto all'inflazione, ma anche di mettere fine agli aumenti individuali, in favore di politiche contrattuali più generalizzate. "Alcune imprese continuano a pagare meno di 3'500 franchi. L'anno prossimo si dovranno prendere seri provvedimenti per far sì che questi stipendi raggiungano un livello finalmente decente", osserva l'organizzazione.

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Notiziario 11.00 del 20.12.2021

RSI Info 20.12.2021, 13:02

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