"Guerra" degli elicotteri in Vallese

Il Vallese è l'unico cantone nel quale la Rega non esercita operazioni di salvataggio, a causa di una situazione di quasi monopolio di Air-Glacier e Air-Zermatt. Ora, però, la situazione potrebbe cambiare. Tra qualche giorno, infatti, il Vallese metterà a concorso una nuova concessione e per dimostrare il proprio interesse, la Rega ha già posato uno dei suoi elicotteri all'aeroporto di Sion.

Una sorta di marcatura del territorio quella dell'elicottero della REGA parcheggiato a Sion, a un centinaio di metri dalla compagnia di salvataggio vallesana Air-Glacier. Ufficialmente per potenziare le possibilità di intervento nei cantoni limitrofi. "Con questo elicottero, in collaborazione con Heli-Alp, rafforziamo il nostro dispositivo esistente, così da poter intervenire più rapidamente nell'oberland bernese e nel Canton Vaud", spiega Mathisa Gehrig, portavoce della Rega. Ma l'obiettivo sembra chiaro, considerato il concorso in arrivo per una concessione legata al salvataggio aereo, come deciso dal Tribunale federale in seguito a una battaglia condotta, dal 2015, dal presidente della compagnia Heli-Alps.

"Non si tratta di un attacco, è una reazione: cinque anni fa ho avvicinato Air Glacier, con la quale ho firmato accordi che sono poi stati rotti 8 mesi dopo, perché apparentemente stavo prendendo troppo spazio. Quindi non mi è rimasto altro da fare: ho contattato la Rega, che mi ha aperto le porte e ricevuto in modo positivo", dice Francis Sermier, presidente Heli-Alps.

Una centrale comune è già pianificata. La Rega mette a disposizione il personale 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. "Si tratta di mantenere in esercizio gli apparecchi, va detto chiaramente. E' un'operazione che permette di assicurare un certo numero di minuti di volo all'anno", continua Sermier.

Finora la Rega in Vallese si limita ad effettuare trasporti interospedalieri: il suo arrivo nell'ultimo cantone nel quale non è pienamente attiva preoccupa le compagnie di salvataggio esistenti. "Non credo ci sia spazio per un'altra compagnia. C'è poi il rischio che intervengano colonne di salvataggio che non conoscono bene le montagne e il Vallese, e questa è la cosa più preoccupante", sostiene Pierre Métrailler, medico e responsabile del salvataggio Air-Glaciers.

La "guerra" degli elicotteri potrebbe protrarsi ancora a lungo.