Svizzera

I "No Frontex" scendono in campo

Votazioni del 15 maggio: aprono la loro campagna i contrari al maggior finanziamento dell'Agenzia UE della guardia costiera e di frontiera

  • 25 febbraio 2022, 11:39
  • 13 maggio, 14:50
Alcuni membri del comitato referendario, stamani a Berna, durante la conferenza stampa di presentazione della loro campagna

Alcuni membri del comitato referendario, stamani a Berna, durante la conferenza stampa di presentazione della loro campagna

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Di: ATS/ARi

L'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera ha le sue responsabilità per la miseria che domina alle frontiere esterne dell'Europa. Con quest'argomentazione il comitato referendario "No Frontex" ha lanciato a Berna oggi, venerdì, la sua campagna contro il maggior finanziamento dell'organizzazione UE da parte della Svizzera.

In base al progetto approvato dal Parlamento, i contributi svizzeri dovrebbero salire dai 24 milioni di franchi dello scorso anno a 61 milioni previsti per il 2027. Sul dossier il popolo sarà chiamato a esprimersi nelle votazioni federali del 15 maggio.

Dare più risorse a Frontex significa che ci sarà più violenza alle frontiere, sostiene il comitato, accusando l'agenzia di complicità nelle violazioni dei diritti umani. "Essa agisce come se la migrazione fosse un pericolo" afferma quindi un membro del comitato, citato in una nota. Per i referendari, ridurre le risorse di Frontex potrebbe quindi indurre l'UE a rinunciare ad una politica di chiusura.

Il nuovo Frontex

Telegiornale 06.10.2016, 14:30

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