Svizzera

Berna vuole una Frontex più forte

Il Consiglio federale licenzia il messaggio sulla trasformazione dell'agenzia Schengen in una vera guardia di confine

  • 26 agosto 2020, 18:29
  • 13 maggio, 14:50
00:31

Notiziario 16.00 del 26.08.2020

RSI Info 26.08.2020, 18:46

  • Keystzone

Il Consiglio federale ha licenziato il messaggio sul recepimento nel diritto svizzero del nuovo regolamento UE relativo alla trasformazione dell’agenzia UE per le frontiere esterne (Frontex) in una vera e propria guardia di frontiera e costiera europea. La riforma - già adottata dall’UE non senza polemiche, soprattutto da sinistra, per la creazione di una “fortezza Europa” – costituisce un’ evoluzione del diritto Schengen e la Svizzera, in quanto paese associato, è chiamata a seguirla. Berna è stata associata alle fasi di formazione della decisione, senza diritto di voto, come prevedono le regole.

Il rafforzamento di Frontex è figlio delle emergenze migratorie degli ultimi anni. Il nuovo corpo potrà arrivare fino a 10'000 agenti. Le selezioni, aperte anche agli svizzeri, sono state condotte nei mesi scorsi ed ora sta iniziando la formazione. Le guardie europee interverranno in appoggio alle polizie degli Stati membri sulle frontiere esterne dell’area Schengen quando si verificano situazioni di emergenza. Ogni Stato resterà libero di rifiutare l’aiuto, ma in questo caso gli altri potranno prendere misure cautelari, come il ripristino dei controlli alle frontiere interne. Le guardie europee potranno inoltre svolgere altri compiti in maniera collettiva, come i rimpatri dei richiedenti asilo respinti.

Il bilancio di Frontex, attualmente pari a circa 450 milioni di franchi l'anno, è destinato ad aumentare in modo consistente. Di conseguenza anche il contributo elvetico, attualmente pari a circa 14 milioni di franchi, aumenterà. Berna dice di non poterlo quantificare al momento, perché oggetto di negoziati, ma secondo alcune stime si potrebbe arrivare dal 2024 fino a 75 milioni di franchi. Per questo motivo l’UDC si è già detta contraria. Scetticismo anche in casa socialista, dove si chiede che il rafforzamento dei poteri e del bilancio dell’agenzia venga accompagnato da misure in favore dell’asilo e dell’accoglienza. In casa liberale si sottolinea invece come la protezione efficace delle frontiere esterne UE sia anche nell’interesse della Svizzera.

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