La Svizzera parteciperà alle discussioni sulla riforma della politica europea in materia di asilo. Lo ha assicurato alla consigliera federale Karin Keller-Sutter, in visita a Berlino, il ministro dell’interno tedesco Horst Seehofer. La Germania detiene fino a fine dicembre la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea.
Paese associato ai sistemi Schengen (controllo delle frontiere) e Dublino (ripartizione dei richiedenti asilo), la Svizzera è “prudentemente ottimista” sulla possibilità che sotto presidenza tedesca si possa concludere la riforma della politica migratoria europea, uno dei dossier più delicati e controversi dell’UE, che vede gli stati membri difendere interessi contrapposti. Dal canto loro Svizzera e Germania sono su posizioni identiche.
Collaborazione con gli Stati di origine dei migranti, sostegno ai Paesi di transito, procedure comuni di rimpatrio gestite dall’agenzia “Frontex”, apertura di canali legali per la migrazione e protezione delle frontiere esterne sono cinque punti cruciali su cui la riforma dovrà intervenire, secondo Seehofer, che ha messo in guardia dal ridurre i mezzi finanziari di cui dispone l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne. L’attuale progetto di bilancio pluriennale europeo, approvato il 21 luglio dai leader dell’UE dopo estenuanti negoziati, prevede un taglio di oltre 10 miliardi di euro (il 43% del totale) per il periodo 2021-2027. La decisione può tuttavia ancora essere emendata dal Parlamento europeo.
Notiziario delle 17.00 del 28.07.2020
RSI Info 28.07.2020, 19:14
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Migrazione, Keller Sutter a Berlino
Telegiornale 28.07.2020, 22:00