La circolazione del coronavirus sembra aver ripreso vigore in Svizzera. La tendenza all’aumento dei contagi in atto da alcuni giorni è leggera, ma da giovedì della scorsa settimana il numero dei nuovi casi non diminuisce più. Cosa che in precedenza si verificava regolarmente dal 9 settembre.
Il cambiamento della situazione emerge dai dati diffusi martedì dall’Ufficio federale della sanità pubblica che nelle ultime 24 ore ha registrato 1240 contagi, 21 ricoveri e 2 decessi legati la Covid-19. La media quotidiana delle positività al coronavirus (calcolata sui 7 giorni precedenti) è nuovamente superiore ai 900 casi, come una settimana fa. L’incidenza a 14 giorni è di 142,85. Il tasso di riproduzione calcolato dagli esperti sulla base dei dati di 10 giorni fa è tornato a 1, con un buon numero di cantoni (Ticino, Ginevra, Vaud, Friburgo, Nidvaldo, San Gallo, i due Appenzello, Basilea Campagna e Svitto) che presenta valori superiori alla soglia oltre la quale il numero dei casi aumenta.
L'evoluzione riguardante i contagi non ha finora avuto influsso sulla situazione ospedaliera dove continua la tendenza alla flessione del numero dei ricoverati a causa del Covi-19. Attualmente sono 381, dei quali 113 in terapia intensiva, con un calo di circa il 10% nell'ultima settimana.
Complessivamente sono state somministrate 10'905'640 dosi di vaccino e ora, mentre si avvicina il momento dell'avvio della distribuzione della terza dose per le categorie più sensibili, il 62,24% delle persone risulta completamente immunizzato con 2 iniezioni.
Svizzera verso la terza dose
Telegiornale 10.10.2021, 14:30
L'inversione di tendenza preoccupa le autorità federali, come sottolineato durante la settimanale conferenza stampa degli esperti. La situazione pandemica in Svizzera è ancora relativamente buona, ma all'orizzonte compaiono nuvole nere, ha sottolineato Patrick Mathys, responsabile della sezione Gestione delle crisi e collaborazione internazionale dell'UFSP. L'incidenza, ha rilevato, è più alta nelle regioni con pochi vaccinati e la proporzione di chi ha deciso di aderire alla campagna non sta crescendo abbastanza in fretta per contrastare l'effetto stagionale.
Attualmente a contagiarsi sono soprattutto i giovani dai 10 ai 19 anni, mentre negli ospedali un paziente su due ha meno di 57 anni.
Sugli impianti sciistici "non è detta l'ultima parola"
Durante la conferenza stampa Patrick Mathys ha pure commentato l'annuncio che gli impianti sciistici non esigeranno il certificato covid. La situazione verrà continuamente rivalutata e in ultima analisi sarà il Consiglio federale a decidere, e non i rappresentanti degli impianti sciistici, ha chiosato Mathys.