La Svizzera dovrà sostenere i costi della crisi del coronavirus sull’arco di un lungo periodo. Lo ha detto il presidente della Banca nazionale svizzera Thomas Jordan in un’intervista apparsa sulla SonntagsZeitung, precisando che l’attività dell’economia è attualmente solo al 70-80% circa dei livelli normali, con costi che vanno dagli 11 ai 17 miliardi di franchi al mese.
Le misure governative per combattere la crisi del coronavirus costeranno probabilmente alla Svizzera circa 100 miliardi di franchi. Ai 57 miliardi stanziati dal Consiglio federale e dal Parlamento, secondo la SonntagsZeitung se ne aggiungerebbero 35 per l’assicurazione contro la disoccupazione e le prestazioni supplementari dei cantoni e delle città.
La Banca nazionale svizzera (BNS) intende inoltre agire sul mercato valutario contro un franco troppo forte. La più grande recessione dagli anni Trenta, scatenata dalla crisi del coronavirus, ha portato a "un'enorme pressione di apprezzamento sul franco, che molti investitori considerano un porto sicuro", ha dichiarato Jordan.