Garantire il benessere dei dipendenti e mantenere alto il morale: questi i compiti del responsabile della felicità, o "Chief happiness officer" (CHO).
Il concetto è nato negli anni 2000 nella Silicon Valley, tra i giganti della tecnologia noti per promuovere un ambiente di lavoro rilassato per aumentare la produttività degli impiegati.
La figura ha superato l’Atlantico ed è sbarcata anche in Svizzera, dove una società ginevrina negli ultimi 4 anni ha certificato 91 CHO. Dal 2019 c’è anche una formazione accademica: l’Alta scuola di gestione di Ginevra ha avviato il primo corso a livello nazionale per la felicità nelle imprese, mettendo l’accento su organizzazione e impiego del tempo di lavoro, equilibrio tra vita privata e professionale.
Il lavoro del responsabile della felicità, che normalmente ha anche altri incarichi all’interno dell’azienda, non si limita infatti a installare un tavolo da ping-pong o un’area per rilassarsi. Deve sviluppare degli indici di appagamento e stanchezza degli impiegati, proporre delle possibili soluzioni, sensibilizzare gli altri manager e prepararli a una gestione diversa del lavoro.
Un ruolo che può migliorare l’ambiente di lavoro, con un aumento della produttività e una riduzione dell’avvicendamento dei dipendenti.