La Cina è stato un mercato privilegiato per anni dagli uffici turistici europei in generale, con un certo successo: il numero di viaggiatori provenienti dal paese asiatico ha continuato a crescere, come si può facilmente constatare visitando le località da cartolina del nostro paese e di tutto il continente. Tuttavia, quello del cinese che saccheggia i negozi spendendo cifre da capogiro è uno stereotipo sempre più lontano dalla realtà e l'esempio di colui che ha sborsato quasi 10'000 per assaggiare un whisky a St. Moritz è più un'eccezione che la regola. A dirlo è un rapporto annuale pubblicato dal sito britannico hotels.com.
Fino al 2016, i due terzi degli interessati mettevano lo shopping in testa ai loro interessi in viaggio, percentuale dimezzatasi nel 2017. I 122 milioni di turisti cinesi recensiti nell'ultimo anno hanno speso in media 3'600 dollari e fra loro sono sempre più numerosi i "millennials", i giovani, che cercano l'esperienza del luogo di villeggiatura previsto piuttosto che il costoso souvenir.
RG/pon