Dopo nove ore di dibattito, spalmate su due giorni, il Consiglio nazionale ha approvato di strettissima misura il preventivo 2024 della Confederazione: 79 i favorevoli, 75 i contrari e ben 40 gli astenuti. Il risultato risicato si spiega con il fatto che per far rispettare la regola del freno all’indebitamento la Camera del popolo, al termine dei dibattiti, è dovuta ritornare su una precedente decisione, riducendo i versamento al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF). Tale manovra, coniugata all’aumento dei fondi per agricoltura ed esercito (decisi giovedì), non è piaciuta alla sinistra, che ha bocciato il budget. Le astensioni sono giunte dai banchi dell’UDC.
Esercito
Mauro Tuena (UDC/ZH) ha chiesto - giovedì nella prima parte del dibattito - che il previsto aumento delle spese destinate all’esercito a una quota dell’1% del PIL venga effettuato entro il 2030 come proposto dagli Stati, e non entro il 2035 come vorrebbe il Consiglio federale. “È in gioco la sicurezza del nostro Paese, la sicurezza dei nostri cittadini”, ha sostenuto. Oggi (lunedì) la consigliera federale Karin-Keller Sutter ha replicato ricordando come la decisione di spalmare l’incremento su più anni sia necessaria visto lo stato delle finanze federali. “Dobbiamo fare attenzione a non indebitarci eccessivamente”, ha aggiunto Peter Schilliger (PLR/LU).
Altra decisione presa: il Nazionale, seguendo gli Stati, ha deciso di innalzare i mezzi destinati alla protezione delle minoranze religiose - comunità ebraiche in particolare, ma anche musulmane - per un importo di 2,5 milioni di franchi.
Trasporti
La Camera del popolo ha poi stanziato 55 milioni supplementari per il traffico viaggiatori, misura già approvata dagli Stati e oggi sostenuta con 98 voti contro 95 e 2 astenuti.
Asilo
Il Nazionale si è poi occupato del capitolo “relazioni con l’estero e migrazione”. Diverse proposte democentriste di ridurre i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, ai centri federali per asilanti, alle misure di integrazione e ai contributi federali ai Cantoni in relazione all’assistenza ai rifugiati ucraini sono state bocciate.
Con 130 voti a 64 la Camera del popolo ha invece approvato un taglio di 30 milioni - rispetto a quanto chiesto dal Governo - agli indennizzi versati ai cantoni per l’aiuto sociale per asilanti, persone ammesse provvisoriamente e rifugiati. “Sì” anche al taglio di 10 milioni alla voce “prestiti e partecipazioni ai Paesi in via di sviluppo”.
Con 116 voti a 78 la Camera del popolo ha poi sostenuto anche il taglio dei 20 milioni di franchi previsti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA).
Freno all’indebitamento
Come accennato, il preventivo uscito oggi al termine del dibattiti non rispettava il vincolo del freno all’indebitamento. Il budget presentava infatti un deficit strutturale di circa 18 milioni, come illustrato da Philipp Matthias Bregy (Centro/VS).
Per questo motivo, con 129 voti contro 62, il Nazionale è tornato su una sua decisione precedente riducendo di 18 milioni (a 5,927 miliardi) il versamento al Fondo FIF.
Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati per l’esame delle divergenze. Il dibattito è in agenda giovedì.
Notiziario delle 21:00 del 11.12.2023
Notiziario 11.12.2023, 21:30
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