L'Unione sindacale svizzera chiede al Consiglio federale di aprire la discussione sui termini di prescrizione e sul fondo di risarcimento destinato alle vittime dell'amianto, il catastrofico uso del quale ha avuto conseguenze ancor oggi non superate.
A causa delle molte ristrutturazioni di edifici risalenti ai tempi in cui il materiale oggi messo all'indice era invece permesso, il tema resterà per parecchi altri anni alla ribalta, ma la politica sembra non rendersene conto, indica un comunicato. La soluzione appena votata dal Nazionale è carente, insiste l'USS.
Durante la sessione autunnale, la Camera del popolo ha stabilito che le persone che in passato hanno subito danni, ad esempio i lavoratori esposti alle polveri, dispongano di un termine massimo di 20 anni per chiedere un indennizzo invece degli attuali 10. Troppo poco, affermano i sindacati, appoggiandosi su sentenze della Corte dei diritti dell'Uomo europea.
ATS/dg