I tempi cambiano. Ed oggi oltre la metà dei consumatori non è più disposta a pagare per un giornale, legge difficilmente le notizie di politica locale o nazionale e preferisce informarsi online. Lo stabilisce l'Annuario 2016 sulla qualità dei mezzi di comunicazione dell'Università di Zurigo.
Secondo il rapporto, i quotidiani gratuiti e i social media quali Facebook e Google contribuiscono ad abbassare il livello dell'informazione. Utilizzati soprattutto dai più giovani, provocano una perdita di fiducia nei confronti dei media, rileva l'inchiesta.
Circa un quarto di questa categoria (22%) utilizza i social network come fonte principale per leggere le notizie. Questa tendenza è favorita dalla possibilità di accedere ai contenuti direttamente dal proprio smartphone.
L'offerta online, spesso gratuita, limitata a giornali scandalistici e destinata ai pendolari, fa sì che la qualità sia sempre più bassa e la diversificazione sempre minore. Il pubblico sedotto da questa forma di giornalismo è in aumento, essendo passato dal 21% del 2009 al 31% del 2016.
ats/joe.p.
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