I lavoratori "anziani" saranno sempre più importanti per l'economia, come hanno capito certi cantoni, ma l'opera di sensibilizzazione deve proseguire. E' quanto è emerso dalla seconda conferenza sul tema, svoltasi giovedì a Berna alla presenza del presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann.
Il quadro è comunque sostanzialmente positivo: dal 2010 al 2015 la quota di persone attive d'età compresa fra i 55 e i 64 anni è aumentata del 5,3%, raggiungendo 75,8 punti.
I diretti interessati continuano inoltre ad essere esposti a un rischio di disoccupazione (2,9%) inferiore alla media (3,3%). Se però restano fuori dal giro faticano a reinserirsi ed è in quest'ambito che interviene l'ente pubblico con programmi e progetti che iniziano a dare frutti.
ATS/dg
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