Svizzera

"Il messaggio è stato troppo rassicurante"

Nuove norme anticoronavirus: il commento di Reto Ceschi, capo del Dipartimento informazione della RSI

  • 3 luglio 2020, 23:23
  • Ieri, 19:01
02:55

In studio Reto Ceschi

Telegiornale 03.07.2020, 22:00

Di: Red.MM 

“La Svizzera aveva tanta fretta: ricordiamo l’accelerazione impressa dal Consiglio federale a cavallo fra aprile e maggio, con la riapertura soprattutto di bar e ristoranti: in molti, noi compresi, avevano parlato di una scommessa e di rischio più o meno calcolato. Due mesi dopo non possiamo dire che la scommessa sia stata persa, ma la voglia che tutti avevamo di lasciarci alle spalle il periodo più difficile dell’emergenza ci ha fatto dimenticare in fretta le precauzioni”: commenta così Reto Ceschi, capo del Dipartimento informazione della RSI, le nuove norme anticoronavirus adottate dalla Confederazione, come l’uso obbligatorio delle mascherine sui mezzi pubblici, nonché dai cantoni, con il Ticino che, per esempio, ha reintrodotto il limite delle 30 persone per gli assembramenti spontanei. “Il Consiglio federale doveva tenere conto di molteplici interessi, primo fra tutti quelli dell’economia, ma il messaggio che è stato trasmesso è stato probabilmente troppo leggero, troppo rassicurante. Ora, ci sono dei timori, non siamo ancora alla temutissima seconda ondata, ma bisogna fare di tutto per non spianare la strada al virus”.

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