Confrontati a temperature primaverili (fino a 16 °C al traguardo, a 900 metri di quota) e a una neve di conseguenza molto molle sulle piste, che sopportano solo il passaggio di pochi atleti, gli organizzatori delle Olimpiadi di Sochi hanno evitato il peggio con l’aiuto della Svizzera e in particolare di 24 tonnellate di sale.
L’ingrediente è cruciale per mantenere i pendii in condizioni adeguate per le gare e l’ex campione di sci elvetico Hans Pieren ne aveva già consigliato l’utilizzo durante un’ispezione compiuta in settembre, ma non era stato ascoltato.
La situazione stava precipitando la scorsa settimana e il 13 febbraio si è deciso di rivolgersi alle saline del Reno. Nella notte fra venerdì e sabato il carico ha raggiunto la Russia in aereo, il mattino seguente era già a Rosa Khutor. Costo dell’operazione: 50'000 franchi, non molto sui 50 miliardi complessivi del budget olimpico, il più elevato della storia.
ATS/pon
Gallery image - Il sale svizzero "salva" Sochi