L'Italia ha annunciato l'apertura delle frontiere con i paesi confinanti a partire da domani, mercoledì 3 giugno, ma la Svizzera non farà lo stesso: la definitiva conferma è arrivata oggi, martedì, da un comunicato della Segreteria di Stato della migrazione. Berna, alla luce della situazione epidemiologica, ritiene sia troppo prematuro concedere la reciprocità e mantiene quindi le restrizioni in vigore, in particolare all'entrata sul territorio elvetico, dove i controlli dell'Amministrazione federale delle dogane saranno intensificati.
Il turismo degli acquisti fra i due paesi resta vietato, anche per gli svizzeri, e non è prevista l'apertura di ulteriori valichi di confine oltre a quelli già tornati operativi. Gli altri rimangono quindi chiusi.
Cosa sarà permesso e cosa no
I cittadini elvetici e del Liechtenstein nonché gli stranieri titolari di un permesso di soggiorno svizzero che si recheranno in Italia a partire dal 3 giugno potranno tornare in Svizzera. Oltre a loro, potranno entrare nella Confederazione, come già è il caso ora, gli stranieri con motivi di giustificata urgenza e i frontalieri, oltre a coloro che transitano soltanto attraverso il territorio elvetico. Sono escluse dalle ragioni valide, invece, la ricerca di un impiego e il turismo.
L'Italia riapre
Il Quotidiano 30.05.2020, 21:00
Nel comunicato si ricorda, inoltre, che in base all'ordinanza 2 sul COVID-19 "il Dipartimento federale dell’interno può, d’intesa con il Dipartimento federale di giustizia e polizia e il Dipartimento federale delle finanze, ordinare misure sanitarie al confine per determinate categorie di persone provenienti da un paese a rischio".
Le discussioni con Roma per un ritorno alla normalità di Schengen proseguono, in coordinazione con i paesi limitrofi. Berna aveva già concordato questo passo con Vienna, Berlino e Parigi a partire dal 15 giugno.
L'Italia riapre le dogane
Il Quotidiano 02.06.2020, 21:00
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