L'Agenzia internazionale dell'energia (AIE) ritiene che la Svizzera stia impiegando troppo tempo per trasformare il proprio sistema energetico. L'agenzia, emanazione dell'OCSE, ha infatti dichiarato, in un audit presentato lunedì a Berna dal suo vicedirettore esecutivo Mary Burce Warlick, che il Paese dovrebbe definire rapidamente le misure per raggiungere l'azzeramento delle emissioni entro il 2050: la Confederazione e i Cantoni devono accelerare le procedure di autorizzazione per gli impianti di produzione di energia rinnovabile e per le reti elettriche.
Il Consigliere federale Albert Rösti, anch'egli presente, ha affermato che il Consiglio federale ha già riconosciuto la necessità di accelerare le procedure in questo settore, in particolare presentando una proposta in tal senso al Parlamento. Questa, ha detto, è "la sfida più grande nella decentralizzazione della produzione di energia".
Pur accogliendo con favore le offensive del Paese nel campo dell'energia solare ed eolica, l'AIE considera un ostacolo la mancanza di manodopera qualificata nel settore delle energie rinnovabili. Soprattutto quando si tratta di installare pompe di calore o stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
L'agenzia parigina consiglia inoltre alla Svizzera di concludere un accordo sull'elettricità con l'Unione Europea, in particolare per ridurre i costi per i consumatori svizzeri. Su questo punto, Rösti ha indicato che sono in corso discussioni, in particolare all'interno del suo dipartimento. Il ministro dell'Energia ha affermato che un tale accordo, oltre ad aiutare la Svizzera, sarebbe vantaggioso anche per l'UE. Pensando alla Germania meridionale, lo scorso inverno l'UE ha fatto ricorso alla Svizzera per tre volte per le sue forniture di elettricità. Tuttavia, Rösti sottolinea che le reali possibilità di un tale accordo si trovano a un altro livello, più precisamente a livello istituzionale. È da questo che dipende un eventuale mandato negoziale per un accordo sull'elettricità con l'UE, che potrebbe essere presentato al Parlamento alla fine di quest'anno o il prossimo: "Ma non dobbiamo dimenticare che se l'Europa dovesse trovarsi di fronte a una carenza di elettricità, un accordo sull'elettricità non ci aiuterebbe. Ciò di cui abbiamo bisogno è innanzitutto la produzione nazionale", ha dichiarato Rösti.
Per quanto riguarda il gas, l'AIE ritiene che la Svizzera abbia bisogno di un'autorità di regolamentazione e di una società che coordini la rete per garantirne l'approvvigionamento. La Confederazione dovrebbe inoltre sviluppare strategie nazionali per l'idrogeno, i carburanti sintetici (e-fuel) e altri gas rinnovabili.