Svizzera

Informazioni alla Russia “da sospendere”

Lo chiede la commissione economia del Nazionale, che vuole interrompere lo scambio automatico di dati fiscali – Contraria solo l’UDC

  • 27 agosto 2022, 14:20
  • 20 novembre, 15:12
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Anche il PS ha fatto un'inversione di marcia: da sempre favorevole allo scambio automatico di informazioni, ora s'è ricreduto

  • keystone/RSI
Di: RG-Crameri/Red. MM 

Attualmente la Svizzera ha un accordo per lo scambio automatico di informazioni con la Russia. Vale a dire: per questioni fiscali, basta una richiesta da uno stato all'altro, e le autorità forniscono i dati. E nelle banche svizzere risultano depositati 200 miliardi di franchi svizzeri, su cui appunto il Cremlino – in presenza di sospetti di evasione fiscale – può chiedere e ottenere informazioni. Ora però da Berna arriva un chiaro segnale per sospendere questa collaborazione, con ovviamente sullo sfondo l'invasione in Ucraina.

Il segnale, che arriva della commissione economia e tributi del Consiglio nazionale, è piuttosto chiaro: tutti i deputati, a parte quelli dell'UDC, sono favorevoli a sospendere lo scambio automatico di informazioni con la Russia. Lo ha confermato a Radio SRF il presidente della commissione Leo Müller, motivando la posizione con i dubbi sull’affidabilità della Russia, che in Ucraina sta violando il diritto internazionale.

Ora toccherà alla commissione omologa del Consiglio degli Stati esprimersi, poi però basterà una decisione del governo, visto che stiamo parlando di una sospensione, non dell'abolizione dell’accordo. Se la decisione sembra al momento scontata, resta interessante la posizione dell'UDC. In commissione i suoi politici si sono astenuti, una scelta inusuale considerando che quando qualche anno fa s'era discussa l'introduzione dello scambio automatico di informazioni, si erano opposti e oggi potrebbero quindi essere contenti della sospensione.

“Non vogliamo che la sospensione dell'accordo venga percepita come una sanzione”, ha spiegato sempre a SRF Thomas Matter, consigliere nazionale UDC, che ha ribadito come resti valido lo scetticismo del suo partito sullo scambio automatico.

Un'inversione di marcia l'ha fatta anche il partito socialista: da sempre favorevole alla trasparenza fiscale, quindi allo scambio automatico di informazioni, ora s'è ricreduto. E non è detto che in futuro la discussione si estenda agli accordi firmati negli ultimi 5 anni con altri paesi autoritari, come Arabia Saudita o Cina.

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