La raccolta firme per due iniziative popolari che possono portare alla destituzione del consigliere di Stato Pierre Maudet sono in corso a Ginevra. Se fossero accettate, Maudet (finito nella bufera per un viaggio offerto negli Emirati Arabi e le menzogne raccontate in seguito) oltre alla carica perderebbe anche la pensione.
"No alla corruzione e alla menzogna, sì a un potere politico e giudiziario esemplare" è il titolo della prima iniziativa, formulata in maniera generica e che vuole ancorare nella costituzione ginevrina il principio secondo cui chi infrange doveri e dignità del mandato può essere destituito. Attualmente infatti nella maggioranza dei cantoni, un consigliere di Stato eletto non può essere destituito, se non alle seguenti elezioni popolari. Maudet rischierebbe invece già oggi a Berna Sciaffusa Soletta Ticino Turgovia e Uri.
La seconda iniziativa lanciata a Ginevra è invece esplicitamente rivolta a Pierre Maudet: un articolo di legge ne sancirebbe la partenza dal Governo.
Ma non solo: entrambi i testi prevedono anche la perdita del diritto alla rendita. In carica da 7 anni, Maudet avrà diritto a una pensione a vita ad-hoc per consiglieri di Stato, a meno che non lasci prima il Governo prima di fine giugno. Ma questa non sembra essere la sua intenzione, malgrado la procedura penale in corso per sospetta accettazione di vantaggi e, malgrado, i suoi colleghi gli abbiano tolto buona parte delle responsabilità.