Sembrano fare effetto a Berna le pressioni ticinesi per accelerare i tempi sulla fermata ferroviaria per i treni Intercity nel Mendrisiotto. Giovedì mattina il consigliere federale Albert Rösti ha confermato che convocherà le FFS e l'Ufficio federale dei trasporti. Il segnale politico è giunto durante l'incontro con la deputazione ticinese alle Camere federali.
Attualmente i treni nazionali e internazionali non si fermano né a Mendrisio né a Chiasso. In dicembre il Parlamento aveva però accettato una mozione del consigliere nazionale del Centro Marco Romano che chiedeva un cambiamento. Un testo che "dice chiaramente che la Svizzera non deve finire a Lugano", afferma il suo promotore ai microfoni della RSI. Il capo del Dipartimento federale dei trasporti pare ora volerne accelerare l'applicazione.
"UFT e FFS si passano la palla guadagnando tempo": si sono sollevate questioni di orario, logistiche e di disponibilità di treni, ricorda Romano, ma "oggi queste questioni sono cadute". I treni "vengono posteggiati per quasi un'ora a Melide. Quello che chiede la deputazione ticinese - e il Parlamento ci ha seguiti - è che scendano fino nel Mendrisiotto", spiega il consigliere nazionale. I residenti nel distretto non devono quindi essere costretti a prendere il TILO per raggiungere la coincidenza con le linee a lunga percorrenza e i turisti non devono dover cambiare a Lugano anche se proseguono più a sud.
"Se ci sono elementi tecnici da regolare andranno regolati ma non è la tecnica che deve fermare una decisione politica", conclude Romano.