Cosa succede quando si usa una carta di credito in un negozio? La si inserisce nel lettore elettronico, si digita il PIN e, se tutto va bene, dopo qualche minuto arriva la conferma che il pagamento può essere effettuato. Chi ha dato questa autorizzazione? La banca o l’istituto che ha emesso la carta, la quale ha controllato il saldo. Un domani tutto questo sarà inutile, nel senso che non ci sarà più bisogno di un intermediario ad autorizzare le transazioni, ma sarà Internet stesso a dire al negoziante se la vostra carta è coperta o meno. Una cosa possibile grazie alla cosiddetta tecnologia blockchain, letteralmente, “catena di blocchi”.
Ma come funziona in pratica questa nuova forma di pagamento? A risponderci è Angelo Consoli, responsabile del gruppo sicurezza informatica e cybercriminalità alla SUPSI.
“Finora nelle transazioni bancarie o finanziarie abbiamo sempre fatto capo ad un intermediario, ad esempio una banca, un istituto che si facesse garante tra chi paga e chi riceve i soldi. Blockchain toglie questo intermediario. Dà la possibilità a due entità di scambiarsi informazioni o in questo caso della valuta senza bisogno di intermediari”.
Angelo Consoli
"L'intermediario è internet, un aspetto rivoluzionario"
RSI Info 20.12.2016, 11:32
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"La rivoluzione sta nel fatto che tramite la rete potremo effettuare pagamenti diretti tra persone. L’intermediario diventa Internet”
Se viene a mancare un intermediario però, viene anche a mancare un responsabile in caso di problemi. In questo caso come si può essere sicuri che le mie transazioni vadano a buon fine? In fondo, oggi, se qualche cosa non fa, chiamo in banca e la cosa normalmente si risolve.
"L’intermediario non scompare. L’intermediario diventa Internet. Le informazioni vengono cifrate tramite delle tecnologie avanzate e internet stesso diventa garante della bontà della transazione. In pratica le informazioni sulla mia carta di credito vengono scambiate direttamente tra persone". E per quel che concerne la sicurezza, grazie ad algoritmi particolarmente complessi, questa non è inferiore ai normali sistemi di pagamento. Anzi, potrebbe anche essere aumentata.
"Non ho bisogno che qualcuno mi controlli lo stato della mia carta"
RSI Info 20.12.2016, 11:34
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Ma non solo carte di credito. La tecnologia blockchain inizia ad essere utilizzata anche dalle grandi banche. UBS per esempio è capofila di un gruppo di quattro banche, tra le quali Deutsche Bank, la statunitense BNY Mellon e la spagnola Santander.
Questi quattro istituti effettueranno i pagamenti tra di loro utilizzando la moneta digitale. Anche in questo caso il principio non cambia. Non ci sarà più bisogno di intermediari quando tra di loro dovranno effettuare pagamenti, anche per conto di clienti. Con quali vantaggi? Minori costi in primis. Il metodo attuale che comprende diverse verifiche da parte di diversi intermediari, costa tra i 65 e gli 80 miliardi di dollari all’anno.
Inoltre ci sarà un altro vantaggio. I pagamenti che devono essere effettuati in paesi dove il sistema bancario non è molto efficiente, saranno più veloci. Attualmente ci vogliono diversi giorni, per esempio, affinché un importo spedito dalla Svizzera arrivi a destinazione.
Le differenze tra il sistema attuale e il sistema blockchain
La moneta digitale per tutti: il Bitcoin
Esiste un’applicazione che utilizza il sistema blockchain e che in questi ultimi anni è diventata famosa. Stiamo parlando del Bitcoin, la moneta digitale.
Fino a qualche tempo fa questo sistema di pagamento veniva visto con scetticismo e diffidenza non essendo una moneta ritenuta "reale", ovvero che rappresentasse un’economia o un paese esistente. Inoltre il Bitcoin era spesso additato come mezzo di pagamento utilizzato a fini criminali. Eppure era acquistabile liberamente, naturalmente tramite Internet e con il tempo diversi commerci hanno iniziato ad utilizzarlo.
Addirittura la città di Zugo dalla scorsa estate permette ai suoi cittadini di pagare con i Bitcoin fino ad un massimo di 200 franchi.
A Zugo
Un sistema che lascia dei dubbi
Il sistema blockchain e il Bitcoin in particolare non suscitano però l’entusiasmo di tutti. Alcuni ritengono che questo sia solo un modo per le banche di rendersi "alla moda". Questo secondo Izabella Kaminska, giornalista di FT Alphaville, della redazione online del Financial Times.
"Un sistema per aggirare le norme di sicurezza che abbiamo imposto alle banche"
"Non ci sono prove che il blockchain abbia ridotto i costi. Sono soli ipotesi attualmente. Nel sistema finanziario non è nient’altro che un sistema per aggirare le norme di sicurezza che abbiamo imposto alle banche".
Izabella Kaminska
"Chiamatemi quando la Barclays Bank avrà trasferito a suo rischio 100 miliardi di sterline con il sistema blockchain".
Marzio Minoli