I jihadisti svizzeri con doppia nazionalità che hanno volontariamente combattuto all'estero per un esercito straniero o in un gruppo paramilitare ideologicamente motivato devono essere imperativamente privati del passaporto svizzero.
Lo ha deciso mercoledì il Consiglio nazionale, per 108 voti a 79 e 6 astenuti, accogliendo così una mozione di Marco Romano. Con tale revoca, la persona in questione perde anche il diritto di soggiornare o di rientrare in Svizzera.
Il Consiglio federale proponeva invece di respingere l'atto parlamentare. Secondo la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga, le norme attuali prevedono già la possibilità di revocare il passaporto a chi ha commesso atrocità all'estero, agendo nelle file di gruppi estremisti. Inoltre, per il Governo, la revoca generalizzata della cittadinanza sarebbe sproporzionata.
ATS/Red. MM.
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