Svizzera

La ‘pesante’ eredità di Alain Berset

Chi succederà al consigliere federale sarà confrontato con diverse votazioni popolari di peso (e scomode) su casse malati e pensioni – Il PS denuncia un “trucchetto borghese”

  • 27 ottobre 2023, 12:29

RG 12.30 del 27.10.2023 - Il servizio di Alan Crameri

RSI Svizzera 27.10.2023, 12:19

  • archivio keystone
Di: RG-Crameri/red. mm

Il successore di Alain Berset in Consiglio federale avrà un battesimo di fuoco nel 2024: ci saranno infatti varie votazioni popolari di peso su dossier legati alle pensioni e alle casse malati. Avrà poco tempo per prepararsi a campagne scomode, e a ciò si aggiungono polemiche partite già sin d’ora sui temi scelti per la chiamata alle urne del 3 marzo.

I vertici del partito socialista l’hanno infatti già definito un trucchetto dei partiti borghesi, in riferimento proprio alla scelta da parte del Consiglio federale dei temi su cui votare al prossimo termine per le consultazioni.  

Saranno in particolare l’iniziativa per una 13esima mensilità AVS, lanciata dai sindacati, e l’iniziativa sulle pensioni ideata dai giovani liberali, che prevede un innalzamento dell’età pensionabile. I socialisti avrebbero preferito che si votasse prima su altre due iniziative, che riguardano il settore della sanità: innanzitutto la loro proposta che chiede più sussidi per sgravare i cittadini dai premi di cassa malati, e poi il testo del partito del Centro che vuole imporre un freno alla spesa sanitaria.

Il trucchetto starebbe nel fatto che il Consiglio federale specula che - ritardando la votazione - si plachi la scocciatura dovuta all’aumento dei premi annunciato le scorse settimane. Ma come ha spiegato il portavoce del governo André Simonazzi al Tagesanzeiger, la scelta è stata fatta per favorire la preparazione del successore di Alain Berset. Le iniziative pensionistiche sono più semplici, e per questo sono state anticipate, nonostante le firme siano state inoltrate dopo quelle per le iniziative sanitarie.

Di certo per il successore di Berset il 2024 sarà un anno intenso. In agenda c’è anche il referendum sulla riforma del secondo pilastro, e l’iniziativa sugli asili nido lanciata dalla sinistra. Ciò significa che se il dipartimento degli interni resterà in mano socialista, il nuovo responsabile dovrà per almeno quattro volte su sei condurre una campagna in opposizione al proprio partito.

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