Le organizzazioni dei consumatori svizzere hanno reso noto lunedì di aver lanciato una “class action” affinché ai cittadini svizzeri sia rimborsata l’IVA sul canone radiotelevisivo che hanno pagato in precedenza.
Le somme pagate in eccedenza si assesterebbero attorno ai cento franchi, in virtù del fatto che per anni Billag ha incassato un’imposta sul valore aggiunto del 2,5% sull’importo fatturato quando in buona sostanza sul canone radio-TV non andava e non va pagata IVA, come lo ha confermato lo scorso aprile il Tribunale federale. Gli enti e le associazioni per la difesa dei consumatori in Romandia, Ticino e Svizzera tedesca si sono perciò alleati per richiedere, orchestrando un’azione comune, il rimborso di questi importi pagati erroneamente.
La Billag ha intanto precisato in un comunicato che la decisione in merito a questo rimborso non spetta a lei, quanto invece all’Ufficio federale delle comunicazioni e all’Amministrazione federale delle contribuzioni.
ATS/EnCa