Svizzera

La Svizzera chiede assistenza all'Egitto

Richiesta l'assistenza giudiziaria al paese nordafricano per i fondi congelati nel nostro paese appartenenti all'ex presidente egiziano Hosni Mubarak

  • 31 gennaio 2014, 15:02
  • 6 giugno 2023, 14:50
Hosni Mubarak, processo, Cairo, 2.6.2012, Ky_.jpg

Hosni Mubarak

  • KEYSTONE

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) chiederà nei prossimi giorni assistenza giudiziaria all'Egitto al fine di “ottenere le prove di un eventuale reato preliminare al riciclaggio di denaro”, in rapporto con i fondi in Svizzera, circa 700 milioni di franchi, del deposto presidente Hosni Mubarak e del suo entourage. La Svizzera era stata il primo paese a congelare i fondi all'estero del clan Mubarak, nel febbraio 2011.

In una nota odierna, l'MPC afferma di essersi “occupato assiduamente del dossier egiziano” nei mesi scorsi e che “gli sforzi si sono concentrati sull'accertamento dei fatti e delle relazioni tra le persone indagate - tutte facenti parte dell'entourage dell'ex presidente Hosni Mubarak - e sull'analisi delle relazioni bancarie e dei flussi finanziari”.

Lo scorso 18 dicembre, il Consiglio federale aveva deciso di prorogare per altri tre anni il blocco di tutti i valori patrimoniali detenuti in Svizzera dal clan Mubarak e dall'entourage del deposto presidente tunisino Zine el Abidine Ben Ali.

ATS/Swing

Il caso tunisino

Nel caso della Tunisia, le somme bloccate in occasione della “primavera araba” ammontano a circa 60 milioni di franchi. Tali importi comprendono sia i fondi congelati dal Consiglio federale sia quelli il cui blocco è stato deciso nell'ambito dell'assistenza iudiziaria e dei procedimenti penali.

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